MERCURIUS: UN SOLE IN CLINICA-CASA

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MERCURIUS: UN SOLE IN CLINICA-CASA
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Lampada ammiraglia del progetto ELIOSLAMP: elioslamp.com (sito under construction).

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DIMENSIONI: 185×120 (considerare uno spazio di almeno 60 cm nel retro per il software touch screen). PESO: 75 kg

CONSEGNA FINE GIUGNO 2021 BY ANGELO ROSSIELLO

OPZIONE “RENT TO BUY”! 1000 euro al mese e dopo 9 mesi la lampada sarà di vostra esclusiva proprietà!

Descrizione

MERCURIUS: UN SOLE IN CLINICA-CASA

DIMENSIONI: 185×120 (considerare uno spazio di almeno 60 cm nel retro per il software touch screen). PESO: 75 kg

CARATTERISTICHE DI BASE: 400 WATT di UVB A BANDA STRETTA; 200 WATT di UVA A BANDA LARGA, 525 WATT di LUCE ROSSA ED INFRAROSSA NIR E FIR a banda larghissima: da 600 nm a 4000 nm.

In ogni caso la lampada è modulabile a seconda delle esigenze. Possiamo studiare assetti diversi a seconda delle problematiche dei vostri pazienti o clienti.

Per esempio se l’obiettivo è solo regolare la vitamina D possiamo applicare tutti tubi UVB a banda stretta.

Ma il campo di applicazione di questo MOSTRO è infinito. Leggete i dettagli che sono solo la punta dell’iceberg!

BENEFICI DELLA FOTOTERAPIA UVA/UVB/INFRARED

 

La fototerapia con i raggi UV presenta una folta letteratura scientifica, con una serie di benefici sia per chi presenta problematiche cutanee, sia per chi vuole rimanere in salute, produrre naturalmente la vitamina D senza ricorrere all’integrazione, e stimolare i sistemi endocrini a funzionare correttamente.

Qui di seguito riportiamo i principali benefici, anche se sono solo una parte dell’ampio spettro d’azione di questa tecnologia.

–          Produzione di vitamina D e trattamento per la psoriasi

Uno studio [1] molto significativo, è stato effettuato su pazienti irlandesi sottoposti a trattamento UVB a banda stretta per psoriasi.

Fino al 75% degli irlandesi è carente di vitamina D nei mesi invernali, e questo studio ha mostrato che i livelli sierici di 25(OH)D sono aumentati in modo significativo da una mediana di 23 ng/mL a 59 ng/mL rispetto al gruppo di controllo che non ha avuto nessun cambiamento.

Quindi, l’aumento di 25(OH)D è stato un effetto collaterale benefico al successo del trattamento per la psoriasi.

Tuttavia, in base ai risultati di questo studio, gli autori non sono riusciti a collegare l’aumento dei livelli di 25(OH)D alla clearance della psoriasi, perché non vi era correlazione con la risposta al trattamento.

Pertanto, il miglioramento del 25(OH)D e della psoriasi sono contemporanei ma scollegati.

La motivazione più sensata è da ricercarsi quindi nella produzione intradermica della forma attiva della vitamina D, cioè il calcitriolo (1,25(OH)2D).

La conferma arriva da un altro studio [2], dove il risultato positivo nel trattamento della psoriasi tramite radiazione UVB a bada stretta (311nm), è parzialmente collegato all’azione antriproliferativa e prodifferenziativa del calcitriolo sui cheratinociti.

Un altro studio [3] molto interessante, ha confermato l’aumento di 25(OH)D tramite fototerapia UVB a banda stretta, ma solo in pazienti con bassi livelli iniziali.

Questo è molto importante perché la produzione di vitamina D tramite l’esposizone alla radiazione UVB, è auto-regolante, e ne impedisce un accumulo potenzialmente dannoso.

L’utilizzo della tecnologia a banda stretta ‘narowband’, permette di avere una clearance più veloce delle placche psoriasiche con un effetto più duraturo rispetto ad una tecnologia a banda larga [4].

–          Dermatite atopica

I trattamenti più efficaci utilizzano principalmente un mix di UVB e UVA [5], con cui si ha una clearance o un netto miglioramento nel 90% dei pazienti.

Il trattamento può essere adiuvato da un trattamento farmacologico a corticosteroidi, che può anche permettere una riduzione dell’esposizione agli UVB [6].

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15764039/

 

 

–          Vitiligine

 

La terapia di prima linea riguarda i corticosteroidi se la zona è limitata, ma con una superficie interessata che supera il 20% del corpo, la fototerapia è praticamente d’obbligo, con un maggior successo sull’area del volto.

La fototerapia può portare a una repigmentazione, che avviene come risultato dell’attivazione, proliferazione e migrazione dei melanociti nell’epidermide, dove formano isole di pigmentazione perifollicolari.

Di solito viene utilizzata la PUVA oppure la UVB. La narrowband UVB, negli ultimi anni ha avuto un grande successo, e molti hanno messo in luce meccanismi d’azione e procedure per rendere la terapia più efficace [7].

 

-Micosi fungoide

 

Le lesioni provocate da questa patologia occorrono frequentemente in aree del corpo non esposte al sole. Pertanto, la fototerapia si è rivelata molto efficace, sia utilizzando l’UVA con agenti fotosensibilizzanti, sia tramite l’UVB narrowband, inducendo l’apoptosi dei linfociti T. Un mix di UVA e UVB permette di avere una massima efficacia [8].

 

–          Malattie sclerotiche della pelle

 

Lo scleroderma a la sclerosi sistemica sono malattie complesse con fibrosi estensiva secondaria ad un disturbo del metabolismo del collagene, disregolazione vascolare e autoanticorpi verso vari antigeni cellulari.

La fototerapia è un’opzione terapeutica efficace, soprattutto nella forma UVA1, che penetra in profondità e induce l’espressione dell’RNA messaggero della collagenasi, la deplezione delle cellule T e delle citochine IL-1 e IL-6, e una neovascolarizzazione.

L’induzione della collagenasi porta ad una riduzione dello spessore della placca sclerotica, incrementando l’elasticità della pelle.

La terapia UVA1, rispetto ad un UVA con fotosensibilizzante, ha una minor probabilità di reazioni fototossiche con una maggior penetrazione della radiazione [9].

 

–          Regolazione ormonale [10]

 

Il sistema neuroendocrino cutaneo comunica in modo bidirezionale con il sistema nervoso centrale, il sistema endocrino e immunitario, agendo in concerto per ottenere l’omeostasi globale.

La radiazione UV viene trasdotta in una segnalazione chimica, ormonale e neurale, regolando gli assi neuroendocrini.

Una serie di molecole ad azione regolatrice viene rilasciata nella circolazione sistemica per esercitare una serie di effetti determinanti, come l’attivazione dell’asse Ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), la modulazione del sistema immunitario, e una serie di altri effetti indipendenti dalla sintesi della vitamina D.

Effetti simili sono riscontrati conseguentemente all’esposizione degli occhi alla radiazione UVB, che attiva il nucleo ipotalamico paraventricolare e arcuato, esercitando un effetto stimolatorio rapido sul cervello.

La fototerapia, può quindi essere fondamentale nella gestione di disordini ormonali, autoimmuni, sull’umore, e sul metabolismo.

La pelle è stata riconosciuta come un organo neuroendocrino coinvolto in risposte locali allo stress, che hanno implicazioni a livello sistemico, e il suo sistema immunitario comunica con il sistema neuroendocrino diffuso in maniera bidirezionale, tramite messaggeri neuroendocrini, citochine e recettori cognati.

Il rilascio di fattori neuroendocrini solubili nella circolazione, può esercitare effetti sistemici e sul sistema nervoso centrale.

Importante è il rilascio di β-endorfine e l’attivazione dell’asse Ipotalamo-Ipofisi-Surrene [11]; la radiazione UVB, è quindi potenzialmente in grado di risolvere disfunzioni dell’asse erroneamente catalogate sotto il termine di ‘’affaticamento surrenale”.

Inoltre, le cellule del sistema immunitario che sono state stimolate, possono agire come secondi messaggeri cellulari del sistema immunitario neuroendocrino cutaneo, con effetto sull’omeostasi organizzativa globale.

L’ossido nitrico e i suoi donatori, sono altri importanti regolatori e mediatori dell’attività immunitaria, melanogenica e neurologica.

La segnalazione tramite i fattori di rilascio della corticotropina (CRH/urocortina), la segnalazione tramite proopiomelanocortina (POMC) e l’ormone melanotropo MSH, le β-endorfine, l’ormone adrenocorticotropo (ACTH) e il Sistema steroideogenico cutaneo, possono agire individualmente o in concerto per regolare l’omeostasi locale. Una disregolazione di queste interazioni può risultare in patologie della pelle, come recentemente dimostrato con la psoriasi.

Le cellule cutanee contengono l’intero apparato biochimico necessario alla produzione di glucocorticoidi, androgeni ed estrogeni, tramite precursori di origine sistemica oppure mediante la conversione del colesterolo in pregnenolone e la sua conseguente trasformazione negli steroidi biologicamente attivi.

Alcuni esempi sono il corticosterone, cortisolo, testosterone, diidrotestosterone (DHT) e estradiolo.

La formazione cutanea di deidroepiandrosterone (DHEA), il substrato principale di testosterone e DHT, procede sia dal colesterolo cutaneo, sia dal DHEAS (DHEA solfato) originato dal surrene.

La produzione locale può essere regolata dal CRH e ACTH prodotti localmente o dalle citochine [12].

 

–          Prevenzione aterosclerosi

 

La radiazione UVB, oltre a sopprimere l’infiammazione cutanea, agisce anche su quella sistemica mediante la modulazione della risposta immunitaria adattativa, mediante la soppressione della risposta proaterogena da parte delle cellule Treg, prevenendo lo sviluppo delle placche aterosclerotiche [13].

 

–          Prevenzione infezioni

 

La vitamina D regola la produzione di catelicidina LL-37, che ha effetti antimicrobici e riduce l’attività delle endotossine, riducendo nel frattempo la produzione delle citochine proinfiammatorie [14].

L’effetto sulle endotossine è di grande aiuto nella riduzione dell’infiammazione sistemica e di tutte le patologie croniche ad essa associate [15], (tra cui anche la sindrome metabolica [16]), mentre la riduzione della tempesta citochinica permette di mitigare gli effetti di virus influenzali (come il SARS-CoV-2) [17].

Pertanto, la fototerapia risulta la strategia più efficace per produrre la quantità necessaria di vitamina D, senza il rischio di eventuali effetti collaterali derivanti da un possibile sovradosaggio collegato all’integrazione.

 

–          Riduzione dell’incidenza del cancro e della mortalità associata

 

La vitamina D è associata alla riduzione dell’incidenza e all’incremento della sopravvivenza a vari tipi di cancro (seno, colon, polmoni, ovaie, pancreas, prostata), fornendo un’attività protettiva e antitumorale che può ritardare la trasformazione cellulare, l’iperplasia e la progressione della malattia [18].

 

–          Protezione dalle malattie cardiovascolari

 

La radiazione UVA (320-400 nm) riduce la pressione sanguigna, incrementa il flusso sanguigno e modula il battito cardiaco, fornendo benefici tangibili a livello cardiovascolare con riduzione del rischio di ictus.

A tal proposito, l’ossido nitrico è fondamentale; la fotolisi delle riserve di NO della pelle, indotta dalla radiazione UVA, è un potente mediatore degli effetti benefici sul sistema cardiovascolare [19].

Il rilascio di NO indotto dall’UVA, avviene in modo indipendente dall’ ossido nitrico sintasi (NOS) e dipendente dal dosaggio, con la maggior parte del pool di NO fotosensibile concentrato nella parte superiore dell’epidermide.

La pelle pertanto modula la disponibilità sistemica di NO, che è implicato nella variazione stagionale della pressione sanguigna e collegato alla riduzione del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari [20], [21].

 

–          Malattie infiammatorie e autoimmuni

 

La radiazione UV riduce l’infiammazione e modula il sistema immunitario tramite meccanismi sia dipendenti che indipendenti dalla vitamina D, rendendola fondamentale nella prevenzione e nel trattamento di patologie infiammatorie intestinali [22], artrite reumatoide [23], sclerosi multipla [24]: i ricercatori hanno dimostrato che la radiazione UVB a banda stretta (311nm), sopprime la risposta infiammatoria e impedisce la demielinizzazione nel midollo spinale. Gli effetti protettivi sono dipendenti dall’attivazione delle cellule di Langherans cutanee, portando ad un incremento del numero delle cellule dendritiche tollerogeniche e ad un significativo aumento delle cellule Treg, che attenuano l’attivazione generale delle cellule T e sopprimono l’infiammazione.

 

–          Modulazione del microbiota

 

L’importanza del microbiota intestinale per la salute è stata ampiamente riconosciuta a livello globale [25], [26], [27] e la modulazione dei livelli di vitamina D tramite radiazione UVB è in grado di avere un impatto positivo sull’ecosistema batterico, suggerendo che l’asse pelle-intestino è di grande importanza per promuovere l’omeostasi intestinale [28].

 

–          Altre malattie della pelle:

 

Lichen planus [29], pitiriasi lichenoide [30], pitiriasi rosea [31], eritema polimorfo [32], foruncolosi [33], prurigo nodularis [34], lupus vulgaris [35], pitiriasi versicolor [37]

 

–          Acqua EZ (Exclusion Zone)

 

  1. Pollack ha ampiamente dimostrato le proprietà dell’acqua interfacciale, cioè in prossimità di superfici idrofile, che ha un comportamento nettamente distinto dalla controparte denominata ‘bulk’.

L’acqua interfacciale viene definita a ‘zona di esclusione’ (esclude qualunque soluto), ed è caratterizzata da una regione che si estende per qualche centinaia di micron.

L’acqua EZ è assimilabile ad una quarta fase che esula dalle canoniche 3, in cui appare molto più viscosa e densa della controparte ‘bulk’.

La teoria collima con la versione elaborata tramite l’elettrodinamica quantistica, formulata dal fisico E. Del Giudice e dai colleghi, che vede la formazione della EZ derivare dall’interazione con la luce di lunghezza d’onda nell’ordine del lontano infrarosso, a circa 3000 nm.

La separazione delle cariche positive e negative nella teoria quanto elettrodinamica dell’acqua, è importante per l’intercomunicazione bio-fisica-chimica, specialmente nella forma di correnti protoniche.

Questo diventa ancora più evidente nell’acqua confinata in spazi dell’ordine dei nm, come i nanotubuli di carbonio e le fibre di collagene, dove si assiste ad una vera e propria superconduttività protonica.

Questa proprietà è possibile grazie alla delocalizzazione protonica, che avviene tramite la dissociazione degli ioni H+ dalle molecole d’acqua.

L’energia di dissociazione è equivalente alla lunghezza d’onda relativa all’UV, non a caso vicina al picco di assorbimento dell’acqua EZ.

Pertanto, una combinazione tra radiazione UV e infrarossa, permette di costruire la zona di esclusione dell’acqua cellulare, che è quasi interamente interfacciale, e di facilitare le correnti protoniche, una via di comunicazione essenziale per mantenere l’omeostasi dei processi biochimici dell’organismo, che si traduce in ultima battuta nella salute e nella performance a lungo termine [36]. 

 

RIFERIMENTI:

1-      https://jamanetwork.com/journals/jamadermatology/fullarticle/210150

2-      https://www.researchgate.net/publication/6562648_The_UVB-induced_synthesis_of_vitamin_D3_and_1a25-dihydroxyvitamin_D3_calcitriol_in_organotypic_cultures_of_keratinocytes_Effectiveness_of_the_narrowband_Philips_TL-01_lamp_311nm

3-      https://onlinelibrary.wiley.com/doi/pdf/10.1111/j.1600-0625.2009.00987.x

4-      https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/odi.12366

5-      https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/1585754/

6-      https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15764039/

7-      https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6536079/

8-      https://www.medscape.com/viewarticle/551357_7

9-      https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5622270/

10-  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5905393/

11-  https://www.jidonline.org/article/S0022-202X(15)37301-2/fulltext

12-  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3674137/

13-  https://www.ahajournals.org/doi/full/10.1161/ATVBAHA.116.308063?download=true

14-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20592793/

15-  https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fimmu.2019.00737/full

16-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15673055/

17-  https://www.nature.com/articles/s41577-020-0331-4

18-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28213657/

19-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32106744/

20-  https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0022202X15368780

21-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32106744/

22-  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5897893/

23-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3440328/

24-  https://stm.sciencemag.org/content/6/244/244ec120

25-  https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2095809917301492

26-  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3707308/

27-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30322864/

28-  https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmicb.2019.02410/full

29-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/15746601/

30-  https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/jdv.15813

31-  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4594391/

32-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22142537/

33-  https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0002961029900672

34-  https://www.medigraphic.com/cgi-bin/new/resumenI.cgi?IDARTICULO=11291

35-  https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3014565/

36-  https://www.researchgate.net/publication/272648139_Illuminating_Water_and_Life

37-  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28984153/

 

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